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Assunzione idonei D’Aprile (Uil): “Un timido primo passo che risponde ad una nostra rivendicazione”

Solo il 30% dei posti disponibili per gli idonei dei concorsi. Necessario l’utilizzo delle intere graduatorie. Valuteremo nel merito il testo definitivo.

Tra le misure contenute nel prossimo Decreto Scuola, del Consiglio dei Ministri di questa mattina, alcune riguardano il prossimo reclutamento del personale docente con una particolare attenzione alla questione dei docenti idonei che potrebbe trovare una parziale soluzione, ovvero l’integrazione delle graduatorie con i candidati idonei non vincitori dei concorsi Pnrr1 e Pnrr2, ma solo nel limite del 30% dei posti disponibili.

Da tempo – sottolinea il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile – denunciamo un sistema di reclutamento fallimentare che negli ultimi negli ultimi otto anni, a fronte di 530.965 posti autorizzati per le immissioni in ruolo, ha concretizzato solo 261.939 assunzioni pari al 49%, e che soprattutto negli ultimi anni non ha permesso a migliaia di docenti idonei di essere assunti sui posti autorizzati e rimasti disponibili dopo l’esaurimento delle graduatorie dei vincitori.

Dalle prime indiscrezioni, se confermate, si tratta di un timido primo passo che risponde ad una nostra rivendicazione. Però non basta. Utilizzare le intere graduatorie – e non solo parte di esse – prevedendo lo scorrimento di tutti gli idonei con riferimento a tutti i concorsi, straordinario e ordinario 2020 compresi. E’ questa la soluzione giusta. Ad ogni modo valuteremo nel merito il testo definitivo, conclude.

14, 15 e 16 aprile 2025 VOTA UIL! 🔵 Coerenza e rispetto per 1.200.000 lavoratori della scuola. Abbiamo scelto di non firmare un contratto nazionale

🎥Elezioni Rsu, l’intervista di Terzo Millennio al Segretario D’Aprile

🔵 Coerenza e rispetto per 1.200.000 lavoratori della scuola.

➡️Abbiamo scelto di non firmare un contratto nazionale peggiorativo, perché il rispetto per chi ogni giorno fa funzionare la scuola viene prima di tutto.

📝 14, 15 e 16 aprile 2025 VOTA UIL!

Dotazione Organiche Personale Ata Informativa: richiesto il confronto, l’incontro è stato aggiornato al prossimo mercoledì

In data odierna si è tenuta, presso il MIM, l’informativa tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione relativa alla dotazione organica del personale ATA. Numerose le criticità evidenziate che scaturiscono dall’applicazione del CCNL Istruzione e ricerca 2019/21 non sottoscritto dalla UIL Scuola.

Nello specifico:

A) Tagli di 2.174 collaboratori scolastici;
B) Modifica della pianta organica;
C) Criteri di assegnazione del personale operatore scolastico alle istituzioni scolastiche;
D) 308 nuovi posti di Funzionari;

Tagli di 2.174 collaboratori scolastici

L’Amministrazione, in merito alle modifiche dell’organico del profilo di collaboratore scolastico, ha già previsto l’applicazione dei tagli stabiliti dall’ultima Legge di Bilancio che dispone, a decorrere dall’anno scolastico 2026/27, una riduzione di 2.174 posti.

Organici

La nuova figura dell’operatore scolastico rappresenta un duplicato dannoso e divisivo dell’attuale figura del collaboratore scolastico, con l’aggiunta di sole due ulteriori mansioni:

attività qualificata non specialistica di assistenza e monitoraggio delle esigenze igienico-sanitarie degli alunni con disabilità;
supporto ai servizi amministrativi e tecnici.
Considerata la rilevanza della norma contrattuale che introduce questa nuova figura, le soluzioni proposte dall’Amministrazione – dalle quali scaturiranno conflitti tra amministrazione, personale scolastico e famiglie -appaiono confuse e approssimative.

La revisione della dotazione organica prevista, infatti, comporterà un significativo aggravio delle responsabilità del personale in materia di assistenza agli alunni con disabilità. Un elemento, questo, disincentivante per gli Enti Locali, già restii ad assegnare personale specificamente dedicato all’assistenza degli studenti on disabilità.

Modifica degli organici ATA

Come ampiamente anticipato dalla nostra organizzazione sindacale già durante la fase delle trattative per il rinnovo del CCNL 2019-2021, si tratta di un’operazione realizzata attraverso l’invarianza dei posti in organico. Un cambiamento finalizzato alla valorizzazione del personale tramite una presunta progressione di carriera. Nei fatti del tutto inesistente.

Criteri di assegnazione personale operatore scolastico alle istituzioni scolastiche

Contingente minimo assegnato alle scuole (da sottrarre al numero dei collaboratori scolastici):

Scuole Primo Ciclo2 operatori scolastici
Scuole Secondo Ciclo1 operatore scolastico

Ulteriori unità di operatore scolastico, saranno assegnate alle scuole in base ai seguenti criteri:

A) Presenza di alunni con disabilità

alunni (da)alunni (a)Numero posti
0400
41801
811202
1211603
1612004

B) presenza di alunni di scuola dell’infanzia a tempo normale, alunni della primaria a tempo pieno e/o alunni della secondaria di I grado a tempo prolungato

alunni (da)alunni (a)Numero posti
0990
1003491
3505992
6008493
85010994
110013495
135015996

C) Numero di sedi

alunni (da)alunni (a)Numero posti
000
111
242
573
8114
12305

NB: i criteri di calcolo sopra descritti, sono stati convertiti in favore della figura di operatore scolastico (senza posti aggiuntivi).

Profilo Economico:

L’amministrazione propone di destinare 308 funzionari presso gli uffici scolastici regionali. Le relative risorse deriverebbero dai fondi destinati alla valorizzazione del personale ATA.

16.826,09 (operatore)  16.427,76 (collaboratore) = 398,33 euro lorde annue

Appare del tutto evidente che un differenziale economico di circa 25 euro mensili non può in alcun modo valorizzare una reale progressione verticale di carriera.


Profilo Giuridico e differenze

A) Collaboratore scolastico: “presta ausilio materiale non specialistico agli alunni con disabilità nell’accesso dalle Aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale

B) Operatore scolastico: “attività qualificata non specialistica di assistenza e di monitoraggio delle esigenze igienico-sanitarie agli alunni con disabilità”

Mentre il collaboratore scolastico è tenuto ad un ausilio non specialistico nei confronti degli alunni con disabilità, la figura dell’operatore scolastico, sotto il profilo giuridico, assume un connotato strettamente legato all’assistenza degli alunni con disabilitàtale attività, seppur non specialistica, è definita “qualificata” dalla normativa contrattuale.

La definizione contrattuale di “attività qualificata” comporterà numerose e importanti pretese da parte dell’amministrazione, con una conseguente assunzione diretta di responsabilità a carico degli operatori che non trova, di fatto, corrispondenza né in uno stipendio adeguato né in una formazione professionale, oggi, completamente assente.

Assegnazioni nuove sedi – cosa cambierà

Abbiamo evidenziato all’amministrazione come la progressione di carriera determinerà la necessità di una nuova assegnazione di sede a livello provinciale (con disponibilità fortemente limitata) per il personale che confluirà nella figura di operatore scolastico. Tale procedura sarebbe comprensibile nel caso di una reale progressione economica e professionale. Di fatto l’aumento mensile previsto non coprirà né le maggiori responsabilità né le spese per raggiungere la nuova sede di servizio.

LE NOSTRE RIVENDICAZIONI

Per la UIL Scuola Rua, il profilo di operatore scolastico così concepito, sia nell’attribuzione dei compiti e delle funzioni sia nella relativa retribuzione, risulta profondamente inadeguato. È pertanto necessario introdurre significativi correttivi in sede contrattuale per garantire un miglior equilibrio ed elementi a garanzia degli alunni con disabilità e del personale. Nel frattempo, occorre ripristinare sistemi realmente partecipati e condivisi che, nel tempo, hanno dimostrato di essere i più efficaci e democratici.

  • Destinare specifici finanziamenti per consentire al personale ATA reali passaggi verticali, prevedendo procedure da attuarsi con cadenza biennale.
  • Introdurre nel CCNL una formazione continua dedicata al personale ATA.
  • Nuove risorse da destinare al personale ATA escluso dalle attuali progressioni di carriera.
  • Equiparazione economica dei Funzionari EQ rispetto ad altre amministrazioni;
  • Perequazione stipendi personale ATA con le altre amministrazioni pubbliche;
  • Rivisitazione dei profili professionali;

Inoltre la disponibilità delle risorse, pari a 36,9 milioni di euro stanziati dalla Legge di Bilancio del 2022 e destinati alla riforma dell’ordinamento del personale ATA, ha coinvolto soltanto alcune categorie, escludendo tutto il resto del personale. In questo difficile e delicato contesto, appare necessario definire con chiarezza i limiti entro cui deve essere svolta la prestazione lavorativa. Limiti che ad oggi non risultano tracciati.

Allo stato attuale si registra, invece, una forte ambiguità relativa all’assistenza degli alunni con disabilità che rischiano di sfociare in decisioni unilaterali del dirigente scolastico con scelte verticistiche che indeboliscono il sistema scolastico i cui danni saranno patiti dagli alunni e dai dipendenti.

A margine dell’informativa, la Uil Scuola Rua ha chiesto all’Amministrazione un riscontro formale rispetto alle seguenti istanze:

  • Posizioni Economiche: verifica dei programmi che prevedono anche compiti non previsti dai profili professionali nonché lo stato della predisposizione relative all’elaborazione delle prove (La nostra richiesta).
  • Informatizzazione procedura di Utilizzazioni e Assegnazioni provvisorie ATA (La nostra richiesta)
  • Proroga Contratti PNRR (La nostra rivendicazione)

Per la Uil Scuola Rua hanno partecipato Paolo Pizzo e Pasquale Raimondo.

L’Amministrazione è stata rappresentata dalla dott.ssa Palermo e dalla dott.ssa Calvosa.

VIDEO TUTORIAL | Mobilità docenti 2025, l’istanza spiegata: tutti i passaggi su Istanze Online

Al via sulla piattaforma ministeriale Polis Istanze online le domande di mobilità riferite all’anno scolastico 2025/26 per il personale docente ed educativo. Le domande restano aperte fino al 25 marzo per i docenti e il 27 marzo per il personale educativo. Tutti i passaggi spiegati passo dopo passo nella video guida a cura di Roberta Vannini (Uil Scuola Rua) e Andrea Carlino.

Domande di Mobilità 2025 dal 7 marzo. Pubblicata l’ordinanza ministeriale

Di seguito, tutte le date da tenere a mente per insegnanti, personale educativo, personale Ata e docenti di religione cattolica.

Personale docente
La domanda va presentata dal 7 marzo 2025 al 25 marzo 2025.
Gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero saranno chiusi entro il 30 aprile 2025.
Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 23 maggio 2025.

Personale educativo
La domanda va presentata dal 7 marzo 2025 al 27 marzo 2025.
Gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero saranno chiusi il 30 aprile 2025.
Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 27 maggio 2025.

Personale ATA
La domanda va presentata dal 14 marzo 2025 al 31 marzo 2025.
Gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero saranno chiusi entro il 12 maggio 2025.
Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 3 giugno 2025.

Insegnanti di religione cattolica
La domanda va presentata dal 21 marzo 2025 al 17 aprile 2025.
Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 30 maggio 2025.

Vi ricordiamo la nostra piattaforma sulla Mobilità 2025, costantemente aggiornata con guide, FAQ e strumenti utili. Per accedere è necessario cliccare QUI. 

Contratto, D’Aprile: “Servono interventi concreti di tipo economico e normativo”

a recuperato il potere d’acquisto eroso dall’inflazione. Stanziare risorse aggiuntive, detassare gli aumenti contrattuali e utilizzare le risorse accantonate per il contratto 25/27. E’ questa la strada giusta.

Il rinnovo del contratto deve innanzitutto puntare a valorizzare il personale dal punto di vista economico. Un negoziato che dovrà prevedere interventi economici e normativi, anche per modificare gli aspetti giuridici del contratto precedente, da noi non sottoscritto. Così il Segretario generale Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, al termine dell’incontro in Aran, in occasione della presentazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale 2022-24 del comparto Istruzione e Ricerca.

Secondo le tabelle dell’Istituto di Statistica – rimarca il Segretario – le retribuzioni reali sono scese sotto i livelli del 2009. In questi anni, il potere d’acquisto dei lavoratori del pubblico impiego è diminuito del 16%, mentre il rinnovo del contratto proposto recupererebbe circa il 6%. Gli stipendi non coprono l’aumento del costo della vita. Il trend degli ultimi anni (dati Istat) mostra che i lavoratori non hanno beneficiato, in termini di crescita delle retribuzioni, dei momenti di sviluppo, con un Paese a PIL crescente. Con il rallentamento del PIL – in assenza di rinnovi contrattuali cospicui – la situazione è diventata ancor più critica.

Detassare gli aumenti contrattuali e utilizzare le risorse accantonate per il contratto successivo, quello del 2025-27 (2%). E’ questa la strada giusta. sottolinea D’Aprile.

Auspichiamo un contratto che non preveda il principio della differenziazione e della competizione tra il personale, scegliendo di dare di più ma a pochi.
Diversamente rischiamo di costruire cattedrali nel deserto che piacciono tanto a Bruxelles ma che non risolvono i veri problemi del comparto Istruzione e Ricerca.

Stanziare risorse aggiuntive, rimarcare la specificità della comunità educante, consolidare le relazioni sindacali svincolandole da lacci burocratici incostituzionali, tutelare la libertà di insegnamento e rafforzare gli organi collegiali, devono rappresentare, per quanto ci riguarda, i punti caratterizzanti del prossimo rinnovo contrattuale, conclude.

AVVISO – Concorso docenti infanzia e primaria – DD 3060/2024 – CANDIDATI AMMESSI ALLE PROVE ORALI

Concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno – Decreto Dipartimentale 10 dicembre 2024 n. 3060
CANDIDATI AMMESSI ALLE PROVE ORALI

Si avvisano i candidati che hanno sostenuto la prova scritta computer based il giorno 19 febbraio 2025, che è possibile visualizzare l’esito della prova accedendo nell’area personale della Piattaforma Concorsi e Procedure selettive (raggiungibile dall’indirizzo www.mim.gov.it, attraverso il percorso “Argomenti e Servizi > Servizi > lettera P > Piattaforma Concorsi e Procedure selettive, vai al servizio).

AMMESSI ORALE PDF

Recupero anno 2013, nuovo successo della Uil Scuola

Anche il Tribunale di Cuneo – su ricorso dell’avv. Naso dell’ufficio legale UIL Scuola – riconosce il diritto al riconoscimento dell’anno 2013 stabilendo che:

“accerta e dichiara il diritto della parte ricorrente alla ricostruzione della propria carriera considerando per intero ai fini giuridici l’anno 2013; condanna la parte resistente a collocare la parte ricorrente al livello stipendiale corrispondente all’anzianità di servizio maturata, in seguito al riconoscimento giuridico dell’anno 2013, e a corrispondere alla parte ricorrente le differenze retributive dovute a seguito della suddetta ricollocazione nella posizione stipendiale di competenza, oltre agli interessi al tasso legale e l’eventuale ulteriore somma spettante a titolo di differenza tra questi ultimi e l’eventuale maggior importo della rivalutazione monetaria; condanna inoltre la parte resistente ad effettuare la relativa regolarizzazione contributiva e assicurativa”.

SENTENZA IN PDF

Concorso PNRR 2, numero domande per regioni e classi di concorso

Sono state presentate 36.772 domande per la scuola dell’infanzia e primaria, mentre per la scuola secondaria le richieste ammontano a 202.328.

Nei link la divisione del numero delle domande presentate per regioni, ordini di scuola e classi di concorso.

SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA SECONDARIA

 ISTANZE PER REGIONE

Servizio pre-ruolo, Pizzo (Uil): penalizzati migliaia di docenti e più lavoro per le segreterie

stravolgimento delle graduatorie interne di istituto con forti svantaggi per chi ha svolto il servizio pre-ruolo in altro ruolo rispetto a quello di attuale titolarità. Le segreterie scolastiche per ogni anno del triennio dovranno ricalcolare il punteggio di tutti i docenti di ruolo. Ecco perché.

Con il nuovo Contratto sulla mobilità, per il triennio 2025/28, viene modificata la valutazione del servizio di pre-ruolo nella graduatoria interna di istituto ai fini dell’individuazione del perdente posto (e mobilità d’ufficio).

Il calcolo cambia nell’arco del triennio di vigenza del C.C.N.I ed è effettuato come segue:

  • Per l’anno 2025/26 ogni anno di pre-ruolo è calcolato 4 punti.
  • Per l’anno 2026/27 ogni anno di pre-ruolo è calcolato 5 punti.
  • Per l’anno 2027/28 ogni anno di pre-ruolo è calcolato 6 punti.

Con relativo raddoppio del punteggio per il docente titolare sul sostegno se il servizio pre-ruolo è stato svolto su sostegno e in possesso di specializzazione.

Ciò, quindi, implica un diverso punteggio del servizio pre-ruolo per ciascun anno del triennio di vigenza del C.C.N.I.

Quello che, però, va ulteriormente evidenziato – afferma il Segretario nazionale Uil Scuola Paolo Pizzo – è che tale calcolo non è uguale per tutti i docenti di ruolo, come ci si aspetterebbe, ma è a vantaggio solo di chi ha svolto il servizio pre-ruolo (ovvero la supplenza riconosciuta o riconoscibile nella ricostruzione di carriera) nel ruolo di attuale titolarità (es. il docente al momento titolare sul I grado che ha svolto le supplenze riconosciute come pre-ruolo nel I grado).

Se, invece, la supplenza non è stata svolta nel ruolo di attuale titolarità, il calcolo, per ogni anno prestato, cambia a seconda del ruolo in cui è attualmente il docente rispetto alla supplenza svolta. Di seguito le diverse valutazione che saranno effettuate in questo caso:

Per il docente attualmente titolare nella scuola della infanzia:

  • il servizio di pre-ruolo e svolto nella scuola primaria è valutato sempre 3 pp. per ogni anno prestato indipendentemente dal numero degli anni prestati;
  • il servizio di pre-ruolo svolto nella scuola di I e/o II grado è, invece, valutato 3 pp. per i primi 4 anni e 2 pp. per i successivi.

 Per il docente attualmente titolare nella scuola primaria:

  • il servizio di pre-ruolo svolto nella scuola dell’infanzia è valutato sempre 3 pp. per ogni anno prestato indipendentemente dal numero degli anni prestati;
  • il servizio di pre-ruolo e/o in un diverso ruolo svolto nella scuola di I e/o II grado è, invece, valutato 3 pp. per i primi 4 anni e 2 pp. per i successivi.

Per il docente attualmente titolare nella scuola di I grado:

  • il servizio di pre-ruolo svolto nella scuola di II grado è valutato sempre 3 pp. per ogni anno prestato indipendentemente dal numero degli anni prestati;
  • il servizio di pre-ruolo svolto nella scuola dell’infanzia e/o primaria è, invece, valutato 3 pp. per i primi 4 anni e 2 pp. per i successivi.

Per il docente attualmente titolare nella scuola di II grado:
• il servizio di pre-ruolo svolto nella scuola di I grado è valutato sempre 3 pp. per ogni anno prestato indipendentemente dal numero degli anni prestati;
• il servizio di pre-ruolo svolto nella scuola dell’infanzia e/o primaria è, invece, valutato 3 pp. per i primi 4 anni e 2 pp. per i successivi.

La nuova valutazione del servizio pre-ruolo – ricorda Pizzo – avrà un impatto significativo in tutte le scuole, e determinerà in molti casi, rispetto allo scorso anno, un rovesciamento delle posizioni in graduatoria finora consolidate.

Assegnare un punteggio differente per ogni anno scolastico nel corso del triennio solo a chi ha svolto il servizio di pre-ruolo nel ruolo di attuale appartenenza, crea un divario senza precedenti rispetto a chi non lo ha svolto nel ruolo di appartenenza, penalizzando così chi, negli anni, ha scelto (o è stato costretto) ad accettare incarichi di supplenza anche in altri ordini di scuola o gradi diversi rispetto a quello di titolarità, che comunque gli sono stati riconosciuti nella ricostruzione di carriera, sottolinea il Segretario.

Continua, quindi, a venire meno il principio di parità di trattamento tra lavoro a tempo determinato e indeterminato, più volte espresso dalla Corte e da singole sentenze, che nel CCNI sulla mobilità trova, se vogliamo, un divario ancora maggiore, creando discriminazioni tra docenti titolari nello stesso grado o ruolo avvantaggiando solo una categoria di docenti a discapito di altri, se consideriamo che si tratta dello stesso servizio prestato e già riconosciuto. Non si comprende la motivazione di scelta.

Un’ultima considerazione va fatta sul lavoro che attenderà a breve le segreterie scolastiche.

Per ogni anno del triennio e per tutti i docenti della scuola – aggiunge Pizzo – le segreterie dovranno riformulare tutte le graduatorie interne di istituto, effettuando la diversa valutazione del punteggio di pre-ruolo così come indicato dal CCNI.

Un contratto integrativo dovrebbe migliorare e semplificare le regole e non appesantire le procedure. Ma soprattutto non deve creare disparità a parità di servizio, cosa che sicuramente fa il nuovo contratto integrativo sulla mobilità.