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ACCESSO TFA IX CICLO SOSTEGNO, CONFERMATA LA NOSTRA POSIZIONE: I 24 CFU NON RAPPRESENTANO REQUISITO DI ISCRIZIONE (FAQ MUR)

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Come sostenuto dalla Uil Scuola Rua viene chiarito che per la scuola secondaria i 24 CFU non sono necessari per l’accesso al TFA IX ciclo sostegno.  Di seguito le FAQ del MUR.

1) Vista la modifica delle classi di concorso del 22/12/2023 decreto n. 255 i candidati possono iscriversi ad entrambi i gradi di scuola con i nuovi requisiti?

I candidati, in relazione alle classi accorpate di cui al decreto interministeriale del 22 dicembre 2023, n. 255, devono scegliere se iscriversi al TFA per la scuola secondaria di primo grado o a quello per la scuola secondaria di secondo grado.


2) I candidati che accedono al concorso in base al comma 2 dell’articolo 18-bis del decreto legislativo 59 del 13/04/2017 (riservatari 3 anni su 5) nel caso in cui non rientrino nei posti previsti dalla riserva del 35% hanno diritto ad essere inseriti nuovamente nel concorso per accedere alle prove scritte e orali?

I candidati che non rientrino nella riserva possono accedere alle prove “comuni” di cui all’art. 6, comma 2, lettera b) del decreto ministeriale 30 settembre 2011, fermo restando che la graduatoria dei riservatari deve essere chiusa al momento dell’espletamento delle prove scritte. (in analogia con quanto previsto dall’art. 2, comma 08, del decreto-legge 22/2020, convertito dalla legge 41/2020 nonché dall’art. 4, comma 3-bis del D.M. 8 febbraio 2019, n. 92).


3) Per l’ammissione al concorso ai sensi dell’articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 59 del 13/04/2017 per accedere al concorso a cattedra è necessario possedere oltre alla laurea l’abilitazione. Nel decreto è prevista la possibilità di essere ammessi al concorso, fino al 31/12/2024 anche con il possesso dei 24 CFU purché conseguiti entro il 31/10/202 I 24 CFU sono da considerarsi requisito necessario quale titolo di accesso anche per il concorso del IX Ciclo del sostegno?

No (cfr. art. 14 del decreto legge 2 marzo 2024 n. 19).


4) Il diploma triennale per la scuola dell’infanzia ad oggi ancora titolo abilitante, nonché requisito valido di accesso per i concorsi della scuola dell’infanzia, si può considerare come titolo valido anche per l’accesso al IX ciclo sostegno?

Sentito il Ministero dell’Istruzione e del Merito, si ritiene di poter rispondere in senso affermativo.


5) Gli anni di insegnamento dichiarati come titoli di accesso per il concorso (3 anni su 5 o 3 anni su 10) devono essere considerati anche come titoli valutabili ai fini della graduatoria? La tabella A del decreto interministeriale del 29 marzo 2024 n. 549 stabilisce che il titolo di studio utilizzato per l’accesso non può essere valutato come titolo valutabile, il servizio è da considerare in analogia?

La tabella A è stata predisposta per la graduatoria relativa alla riserva dei posti. Per quanto riguarda la graduatoria generale, la valutazione dei titoli avviene ai sensi dell’art. 4, comma 1, lett. f) del decreto ministeriale 30 settembre 2011.


6) Ai sensi della nota MUR 17285 del 14 luglio 2022 la percentuale di assenze consentite per le ore di ciascun insegnamento era stata ampliata dal 20% al 25%. E tale flessibilità (25%) è applicata anche alle ore di assenza ai laboratori e tirocinio indiretto. Nel Decreto di quest’anno (Art. 3 comma 2) si parla di erogazione telematica limitata al 20% solo per gli insegnamenti. Si deve intendere che la nota dell’anno scorso non ha più valore?

La nota MUR del 14 luglio 2022 era motivata dalla persistenza di misure anti-contagio e lo scorso anno – in occasione delle risposte fornite alla S.V. con nota del 9 giugno 2023, prot. 10328 – il medesimo orientamento è stato confermato in relazione alle modifiche legislative intervenute in materia, che hanno determinato l’adozione posticipata rispetto al solito dei decreti di autorizzazione e di riserva dei posti. In riferimento all’a.a. 2023/2024, invece, occorre fare riferimento a quanto previsto dal comma 4, art. 3 del decreto ministeriale 92/2019.


7) In merito all’art. 2, comma 1 Decreto Ministeriale 583 del 29 marzo 2024 – relativo all’accesso diretto al corso dei soggetti di cui al comma 2 dell’art. 18-bis del decreto legislativo 13 aprile 2017, n.59 (i cosiddetti “riservatari 3 su 5”) – si chiedono i seguenti chiarimenti:

a) I “riservatari 3 su 5” pagano la quota di partecipazione per l’accesso alla selezione?

Sì, corretto.

b) Nel calcolare il “doppio dei posti disponibili” ai fini dello svolgimento o meno del test preselettivo bisogna escludere la quota di riserva? Es.: se ho 100 posti su un grado/ordine, con una conseguente riserva di 35 posti, il doppio dei posti è 130 (65+65)?

Sì, corretto.

c) Qualora su un grado/ordine di scuola ci sia un numero di domande di “riservatari 3 su 5” inferiore alla quota di riserva, i posti residui della quota di riserva vanno ad integrare la quota restante? E come si calcola in questo caso il “doppio dei posti disponibili” ai fini dello svolgimento o meno del test preselettivo?

Il numero residuo della quota di riserva si aggiunge al calcolo di cui alla lett. b).

d) Il secondo comma dell’art. 2 del Decreto Ministeriale n. 583 del 29 marzo 2024 dispone che i “riservatari 3 su 5” concorrono esclusivamente per la quota di riserva dell’Ateneo in cui hanno presentato istanza: come va interpretata questa frase? Significa che il “riservatario 3 su 5” non può presentare, presso lo stesso o altro Ateneo, una ulteriore domanda di partecipazione alla selezione “ordinaria”?

I candidati possono concorrere per la quota di riserva di un solo Ateneo.

e) Se il “riservatario 3 su 5” può presentare, presso lo stesso o altro Ateneo, una ulteriore domanda di partecipazione alla selezione “ordinaria”, ciò comporta che la graduatoria dei “riservatari” debba essere pubblicata necessariamente prima dello svolgimento delle prove selettive?

La graduatoria dei riservatari deve essere chiusa prima che i candidati esclusi dalla riserva accedano alle prove scritte (in quanto sono esonerati dalla prova preselettiva così come chiarito al punto 2).

f) Sia per i “riservatari 3 su 5” sia per i candidati con 3 anni di servizio di sostegno su 10, come ultimo anno per il conteggio del servizio si intende l’anno scolastico 2022/2023 o il 2023/2024?

Per quanto sia questione di prevalente competenza del Ministero dell’istruzione e del merito, risulta che generalmente trovi applicazione quanto disposto dall’art.11, comma 14, della Legge 124 del 1999, inclusa la corrente annualità. I requisiti devono essere posseduti al momento dell’iscrizione alla procedura.

SOSTEGNO, SCORRIMENTO DELLE GPS PER IL RUOLO. ACCOLTA NOSTRA RIVENDICAZIONE

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Accogliamo con favore l’approvazione di un emendamento al Decreto PNRR in corso di conversione, che prevede la proroga delle assunzioni dalle GPS di I fascia su posto di sostegno al termine delle ordinarie assunzioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle dei concorsi.

In queste settimane abbiamo realizzato una fitta serie di incontri con i docenti interessati, incontri che ci hanno permesso di approfondire un tema così delicato e importante e di formulare una proposta operativa che abbiamo inviato per lettera ai gruppi parlamentari lo scorso 26 febbraio.

Inserire questa soluzione all’interno del decreto risponderebbe alla necessità di trovare una soluzione urgente. Un primo riconoscimento   –  commenta il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile –  che risponde alle nostre rivendicazioni.

Sul sostegno – ribadisce il Segretario –   restano ancora questioni aperte:  vanno garantiti docenti specializzati a tutti gli alunni con disabilità. Il costo della stabilizzazione per ogni precario – da noi quantificato attraverso un recente studio – è di circa 720 euro.

E, poi, la questione organico: la trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto resta, per la UIL, un punto imprescindibile, soprattutto per i posti di sostegno. Permetterebbe non solo di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni con disabilità.

Per farlo – ricorda D’Aprile – c’è bisogno di volontà politica e di risorse. La scuola deve uscire dal sistema dei vincoli del patto di stabilità. Non è possibile immaginare in questo momento politiche di austerity per il sistema d’istruzione nazionale che deve essere considerato non come fonte di risparmio bensì di investimento. L’esiguità di risorse pregiudicherebbe inevitabilmente le sorti delle nuove generazioni e, quindi, del Paese”, conclude.

In allegato la lettera inviata ai gruppi parlamentari il 26 febbraio scorso. 

D’APRILE: “TRA CINQUE GIORNI 6 MILA COLLABORATORI SCOLASTICI VERRANNO LICENZIATI”

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Una situazione “inaccettabile” che si ripercuote anche sulla funzionalità delle scuole. Il lavoro delle persone non può essere condizionato  da emendamenti dell’ultima ora.

Con le recenti disposizioni ministeriali è stato stabilito che i contratti di 5.739 collaboratori scolastici – assunti nell’ambito dei progetti del Pnrr e dell’Agenda Sud – scadranno il 15 aprile 2024. Si tratta di una discriminazione inammissibile – afferma il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.

E’ una questione aperta che va risolta con un intervento legislativo urgente. Anche per questo manifesteremo a Roma il 23 aprile – ricorda D’Aprile – come Uil Scuola Rua rivendichiamo la proroga di questi contratti fino al 30 giugno 2024.

Sarebbe un primo intervento, anche se non risolutivo, sia a sostegno delle legittime aspettative del personale precario che per le scuole, sempre più oberate di adempimenti burocratici che in molti casi vanno oltre gli obblighi contrattuali.

Continueremo a rivendicare la proroga dei contratti fino al 30 giugno per tutto il personale coinvolto e un piano straordinario di immissioni in ruolo – nello scorso anno scolastico su 27.704 posti vacanti, ne sono stati autorizzati, per le immissioni in ruolo, meno della metà (10.116) – e l’ampliamento dell’organico ATA, anche al fine di rendere stabile l’attuale organico aggiuntivo.

Il personale Ata è un pezzo fondamentale del mosaico della comunità educante – prosegue il Segretario – rappresenta la spina dorsale della scuola contribuendo, insieme al personale docente e dirigente, al buon funzionamento delle istituzioni scolastiche.

Senza il loro supporto, le scuole non potrebbero funzionare, conclude.

PERSONALE ATA NEL NUOVO CONTRATTO, IL 17 APRILE ASSEMBLEA NAZIONALE IN DIRETTA

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Cosa cambia dal DSGA al funzionario EQ, dettagli sul concorso riservato agli amministrativi facenti funzioni, nuovi profili Ata, incarichi specifici e posizioni economiche. Sono i temi principali dell’Assemblea Nazionale Uil Scuola Rua “Personale Ata NEL NUOVO CONTRATTO” che si svolgerà in diretta sui canali social Uil Scuola Rua.

Interverranno il Segretario organizzativo Giancarlo Turi e Pasquale Raimondo della Segreteria nazionale Uil Scuola. Al termine degli interventi, spazio alle vostre domande.

La diretta verrà trasmessa sul nostro canale YouTube, sul nostro sito, e sulla nostra pagina Facebook.

IL 23 APRILE MANIFESTAZIONE NAZIONALE UIL SCUOLA RUA: “SCEGLIAMO IL FUTURO”

D’Aprile: “Un progetto con le carte in regola è possibile ma è necessaria la volontà politica. Ci mobilitiamo per il futuro del personale della scuola, università, ricerca e Afam. Basta contratti peggiorativi, serve una svolta su sostegno, precariato e autonomia differenziata”.

“Scegliamo il futuro”. Con questo slogan la Federazione Uil Scuola Rua indice una manifestazione nazionale per il miglioramento del sistema educativo del paese. L’appuntamento è fissato per martedì 23 aprile al Teatro Italia di Roma alle ore 10,30.

A spiegare le ragioni della protesta è il Segretario generale Giuseppe D’Aprile: vogliamo rilanciare le nostre rivendicazioni che portiamo avanti da tempo:

– il lavoro del personale tutto va valorizzato attraverso contratti migliorativi rispetto ai precedenti;

– i precari, oltre 234 mila, vanno stabilizzati attraverso lo scorrimento di tutte le graduatorie concorsuali, comprensive degli idonei, e di supplenza di I e II fascia, anche sui posti al 30 giugno da convertire in 31 agosto;

– servono percorsi abilitanti rapidi ed economicamente sostenibili. i percorsi, al momento progettati, sono troppo costosi e tardivi;

– l’organico del personale Ata va potenziato. E’ necessario prorogare tutti i contratti PNRR fino al 30 giugno 2026;

– sul sostegno vanno garantiti docenti specializzati a tutti gli alunni con disabilità. E’ inaccettabile un sistema sottoposto a vincoli e consensi dove le famiglie hanno la possibilità di scegliere o individuare gli insegnanti per i propri figli;

Non solo scuola, a mobilitarsi anche università, ricerca e Afam: basta finanziare il settore privato a discapito del pubblico – spiega il Segretario generale Uil Rua Attilio Bombardieri – è necessario investire in formazione e ricerca.

Inoltre – prosegue Attilio Bombardieri – continuiamo ad opporci ad ogni ipotesi di regionalizzazione ed è fondamentale garantire il diritto allo studio alle nuove generazioni, oggi in grandi difficoltà economiche e sociali.

Il nostro invito è aperto a tutti – conclude D’Aprile – personale della scuola, università, ricerca, Afam, studenti, genitori e chiunque abbia a cuore le sorti di uno dei capisaldi più importanti del Paese.

UIL ammessa alla contrattazione integrativa, succede a Bari. Ecco come e perché [IL DOCUMENTO]

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UIL convocata sì, sebbene come uditrice, presso l’Università degli studi di Bari, Aldo Moro. E’ scritto in una comunicazione che l’Ateneo ha inviato alle organizzazioni sindacali firmatarie, ma anche Uditrici (tra cui USB, UNICOBAS, FISI) per lo più non rappresentative.

Fermo restando che la UIL non risulta tra le firmatarie del CCNL Università, non può partecipare al tavolo della contrattazione, ma può partecipare alle riunioni in veste di “uditrice”, questo il senso della comunicazione che alleghiamo in calce da parte dell’Uni di Bari. Si tratta, sempre da quanto si legge, di una prassi consolidata, che cita un verbale dell’ateneo contenente tale possibilità.

L’Università, tra l’altro, chiama in causa la nota dell’ARAN (la n. 559 del 2024) pubblicata in anteprima dalla nostra redazione, nella quale ricorda che nel contratto “alla lettera c) dell’articolo 30 stabilisce che essa si svolge ‘tra il dirigente scolastico e, la componente sindacale, la RSU e i rappresentanti territoriali delle organizzazioni sindacali firmatarie del presente CCNL che costituiscono la parte sindacale”.

Una precisazione dell’ARAN che da parte dell’Università è stata intesa non escludere la veste di uditore da parte dei sindacati non firmatari e anche non rappresentativi. Una prassi che potrebbe essere accolta anche nelle scuole, se l’interpretazione dell’Università risultasse corretta, dal momento che i principi dei contratti Scuola ed Università in relazione alle contrattazioni integrative è identica.

Alleghiamo la comunicazione dell’Università

PERCORSI ABILITANTI SCUOLA SECONDARIA: INCONTRO AL MINISTERO

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il Scuola: no al numero chiuso e nessuna selezione in ingresso. Riconsiderare il fabbisogno dei docenti da abilitare e per i docenti “ingabbiati” avviare subito i percorsi in previsione della prossima mobilità

Il 29 novembre 2023, a seguito della richiesta delle organizzazioni sindacali, si è svolto presso il MIM un incontro avente come oggetto le numerose tematiche relative all’avvio delle iscrizioni ai percorsi formativi abilitanti per la scuola di I e II grado previsti dal DPCM 4 agosto 2023.

Durante l’incontro abbiamo sollevato, in sintesi, le seguenti criticità:

  • La distribuzione territoriale dei percorsi: in merito al fabbisogno dei docenti da abilitare nel prossimo triennio, comunicato dal MIM al MUR con nota n. 19087 del 17 ottobre 2023, abbiamo evidenziato la necessità di un intervento correttivo che consenta di implementare i percorsi nelle aree geografiche dove non è prevista l’attivazione.
  • Quote di riserva (docenti triennalisti nella scuola statale o paritaria compresi i docenti della IeFP): ad oggi risulta che gli Atenei, sui loro siti istituzionali, non abbiano fornito alcuna comunicazione in merito alla quota di riserva che, come previsto dal DPCM, è rivolta ai docenti triennalisti nella scuola statale o paritaria compresi i docenti della IeFP.
  • Percorsi da 30 CFU/CFA rivolti ai docenti che hanno partecipato al concorso straordinario bis e ai docenti già abilitati o specializzati sul sostegno. Anche questi percorsi non sono citati, né nella nota ministeriale, né nelle comunicazioni degli Atenei. Per cui, ad oggi, non c’è nessuna notizia sui tempi di attivazione.
  • Limitazione di accesso ai percorsi: abbiamo ribadito come, ad oggi, non c’è nessuna certezza o comunque manca un chiarimento ufficiale con riferimento all’accesso ai percorsi senza selezione in ingresso.

Sono tutti temi che la Federazione UIL Scuola Rua ha posto da tempo e per i quali è ora necessario procedere velocemente alla loro piena risoluzione.

Continuiamo infatti a sostenere che il fabbisogno calcolato dal Ministero è parziale rispetto alla platea dei docenti da abilitare. Per la Federazione UIL Scuola Rua, infatti, il fabbisogno non deve essere misurato solo in previsione dei prossimi concorsi, ma anche rispetto al fabbisogno reale dei docenti da abilitare per cui va implementato rispetto ai numeri che sono stati comunicati dal MIM al MUR.

Per quanto riguarda le modalità di accesso ai percorsi, abbiamo evidenziato come ad oggi mancano i criteri che si utilizzeranno nel caso in cui il numero delle richieste sia superiore ai posti messi a bando da ciascuna Università.

Se l’obiettivo è quello di abilitare il maggior numero possibile di docenti, come da noi auspicato, non ci può essere nessuna selezione in ingresso, ma solo al termine del percorso. Per cui, se il numero dei docenti da abilitare per una specifica classe di concorso eccede il numero dei posti disponibili presso le Università, noi siamo contrari ad un test selettivo di ingresso. Su tale aspetto abbiamo suggerito la soluzione già attuata per i percorsi abilitanti del 2013 (i cosiddetti PAS) quando fu attivato un ingresso contingentato che, secondo noi, si potrebbe basare sull’anzianità del servizio.

L’altra questione urgente riguarda l’attivazione dei percorsi per i cosiddetti docenti “ingabbiati” ovvero chi ha un’abilitazione su altra classe di concorso, grado di istruzione o specializzati sostegno. Nella nota ministeriale del 17 ottobre e nella comunicazione degli Atenei, infatti, tali percorsi non sono menzionati per l’anno accademico in corso, ma comunque previsti dal DPCM. Se è vero, infatti, che tali percorsi non rientrano nel fabbisogno dei docenti da abilitare in quanto possono essere svolti anche in “soprannumero”, il non aver dato indicazioni agli Atenei sulla loro attivazione ne potrebbe rallentare l’attuazione.

L’obiettivo, per la Federazione UIL Scuola Rua, è quello di dare a tali docenti la possibilità di spendere la nuova abilitazione nella prossima mobilità professionale dei docenti (passaggi di cattedra e di ruolo).

Inoltre, continuiamo ad essere contrari rispetto all’eccessività dei costi: i tetti massimi di 2500 euro e di 2000 euro indicati nel DPCM, a seconda delle diverse casistiche relative all’acquisizione di 60, 36 o 30 CFU, sono sproporzionati e discriminanti, come se a monte si volesse attuare una sorta di selezione tra chi ha le possibilità economiche per accedervi e chi invece non le ha.

In ultimo, abbiamo evidenziato la necessità di fornire ulteriori garanzie di accesso ai percorsi ai docenti con tre anni di servizio o che hanno superato il concorso straordinario bis.

Per la Federazione della UIL Scuola Rua, infatti, l’obiettivo resta quello di non disperdere l’esperienza e di valorizzarne il “merito” maturato sul campo, non scoraggiando i docenti motivati e capaci i quali aspettano ormai da troppo tempo risposte concrete per il loro futuro.

Il Ministero, in sintesi, ha risposto che la priorità è stata quella di fornire alle Università il fabbisogno dei docenti da abilitare solo rispetto ai prossimi concorsi, ma che c’è comunque la massima attenzione per tutte le altre questioni poste, comprese quelle che riguardano i docenti “ingabbiati” e la modalità di accesso a percorsi, temi sui quali ha garantito il massimo confronto.

Prossimi concorsi: A margine dell’incontro il Ministero ha comunicato che il secondo bando di concorso PNRR, che inizialmente era previsto per febbraio 2024, sarà spostato a settembre/ottobre 2024 per dare più tempo alle università di terminare i percorsi abilitanti al fine di ampliare la platea dei partecipanti.

Per l’Amministrazione erano presenti il dott. Recinto, la dott.ssa Palumbo e i rappresentanti del MUR.

Per la Federazione Uil Scuola Rua era presente Paolo Pizzo.

In allegato il report dell’incontro in pdf. 

Concorso straordinario ter: prove e requisiti. Cosa sappiamo finora

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Già partito il conto alla rovescia per il concorso straordinario ter. La pubblicazione del bando dovrebbe avvenire nelle prossime settimane. C’è attesa tra i docenti per conoscere i dettagli della procedura concorsuale. Per fare il punto della situazione nuovo appuntamento con Question Time, la rubrica di consulenza in onda sui canali social di orizzonte scuola (Facebook e YouTube). In collegamento Paolo Pizzo (Uil Scuola Rua). Conduce Andrea Carlino.

INDICE
00:00 Introduzione
03:21 Il punto della situazione
09:39 Il concorso sarà bandito anche per la scuola primaria? Sarà bandito per tutte le regioni?
12:47 La prima prova scritta potrebbe tenersi prima o durante le festività natalizie?
13:34 Per quelli che hanno svolto lo scorso anno lo straordinario bis e non sono rientrati nei posti a bando, cosa è previsto?
15:43 Si prospettano novità nella tabella dei titoli?
16:35 Mia figlia non è ancora laureata, ma ha acquisito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022. Può accedere al concorso?
19:20 Dopo il concorso straordinario ter, ci sarà un’altra procedura? Sarà per tutti?
21:40 Ci sarà una prova orale d’inglese o sarà oggetto solo della prova scritta?
24:20 Che fine faranno i docenti precari del concorso straordinario bis?
27:23 Le graduatorie del concorso potrebbero non essere pronte per luglio e agosto. Si continuerà dalle GM dell’ordinario 2020?
30:09 Che fine ha fatto il concorso ordinario?
31:38 La prova scritta sarà unica per tutte le classi di concorso per le quali si partecipa al concorso?
34:18 Qualcuno sa cosa accadrà a questi 24 CFU se non si riesce a partecipare al concorso? 36:49 L’Università di Genova ha annunciato che i corsi abilitanti saranno attivati solo nel 2024-25 creando un “pericoloso precedente. Che succede?